L’intramontabile coramella

Tra i cimeli conservati all’interno delle mura della nostra bottega ci sono diversi tipi di coramella, uno strumento fondamentale per la manutenzione dei rasoi a mano libera.

Facciamo subito chiarezza: la coramella non si usa per affilare la lama del rasoio (a questo scopo si usano apposite pietre), ma per rifinirne o ravvivarne il filo.

La lama del rasoio infatti si danneggia nel corso del tempo: l’affilatura può produrre piccoli solchi dovuti allo sfregamento, la stessa rasatura può portare alla formazione di minuscoli dentini a causa dello scontro con i peli e i residui di umidità favoriscono micro-ossidazioni. Tutto ciò riduce la capacità della lama di tagliare, ne ostacola la scorrevolezza e la rende più irritante per la pelle.

L’utilizzo della coramella ha proprio lo scopo di eliminare queste imperfezioni dalla lama.

La classica coramella consiste in una striscia di cuoio (il nome stesso deriva dal latino corium che significa appunto cuoio) e può assumere diverse fogge:

  • coramella da appendere – è il tipo più comune e presenta ad un’estremità un gancio per poterla fissare al muro o ad un supporto stabile e all’altra un’impugnatura che permette a chi la usa di tenderla;
  • Coramella da appendere

     

  • coramella rigida – la striscia di cuoio è fissata ad un supporto rigido di materiale leggermente ammortizzante (come il legno);
  • Coramella rigida

     

  • coramella a vite – la striscia di cuoio viene tesa mediante un telaio in metallo con un manico in legno e un sistema a vite per cui avvitando o svitando il manico si regola la tensione del cuoio.

Coramella a vite

 

 

La coramella va usata dopo l’affilatura del rasoio e prima di radersi:

 

  • si appoggia il rasoio sul cuoio, piatto, in modo che il filo e il dorso della lama siano entrambi in contatto con la striscia di cuoio ben tesa;
  • lo si fa avanzare allontanandolo da sè con il dorso che guarda avanti e il filo che guarda verso di sè. Spesso la coramella è più stretta della lama ed è quindi necessario far avanzare il rasoio eseguendo un movimento diagonale, in modo da coprire l’intera lunghezza della lama;
  • giunti in fondo alla coramella, senza sollevarlo si fa ruotare il rasoio sul dorso (e non sul filo!) disponendolo nella posizione adatta ad iniziare un identico percorso “di ritorno” verso di sè;
  • il movimento va fatto abbastanza velocemente (40-60 “giri” – avanti e indietro – al minuto) ed esercitando meno pressione possibile.

È necessario prestare la massima attenzione in quanto uno scorretto utilizzo della coramella può danneggiare il filo, che è molto sottile e si piega facilmente, rendendo poi poco confortevole la rasatura.

Un altro aspetto importante è la manutenzione della coramella: il cuoio è infatti un materiale naturale che col tempo tende a deteriorarsi.

  • La prima regola è conservare la coramella in un luogo asciutto (quindi possibilmente non in bagno, dove spesso l’umidità è elevata);
  • eventuali tagli causati dal rasoio possono essere rimossi o regolarizzati utilizzando una pietra pomice o una carta vetrata fine, avendo cura di uniformare l’intera superficie della striscia;
  • se la coramella è stata riposta arrotolata per lungo tempo e si sono create delle pieghe, queste ultime possono essere eliminate stendendo la striscia su una superficie piana e facendoci rotolare sopra una bottiglia contente acqua calda;
  • dopo alcuni anni di utilizzo potrebbe servire rinvigorire il cuoio con un’apposita crema, ma per evitare danni è bene verificare questo aspetto con il produttore.